La trasformazione digitale permette di aumentare notevolmente il livello competitivo di un’azienda, differenziandola rispetto a un’impresa tradizionale.
Tra i fattori principali che determinano il vantaggio competitivo, troviamo:
- Maggiore efficienza aziendale.
- Migliore esperienza dei clienti.
- Ottimizzazione delle risorse.
- Aumento dei profitti.
- Migliore posizione rispetto alla concorrenza.
Cosa ostacola la trasformazione digitale?
Come ogni cambiamento, anche la trasformazione digitale incontra resistenze all’interno delle aziende. Immaginiamo uno scenario in cui è presente una struttura di business consolidata, con ruoli e metodi legati a consuetudini. Spesso la prima resistenza arriva dai leader delle organizzazioni, convinti che il nuovo approccio possa costituire una perdita di tempo e di risorse. Inoltre, molte aziende semplicemente non sono pronte ad affrontare il rinnovamento, perché non dotate di persone con le giuste competenze e refrattarie ad affidarsi a figure esterne.
In sintesi, ciò che ostacola la trasformazione digitale, è la mancanza di una visione aziendale davvero innovativa, mentre ci si culla nei successi del passato e nella cosiddetta “comfort zone”.
“Il prezzo di fare la stessa vecchia cosa è molto più alto del prezzo del cambiamento”.
Bill Clinton
Trasformazione digitale: la situazione delle PMI italiane
La trasformazione digitale in Italia sta procedendo a due velocità. Troviamo infatti aziende che accolgono in modo convinto il cambiamento, mentre altre prendono tempo cercando di rimandare la decisione.
La divisione profonda di approccio è rilevata da un’indagine condotta da Hewlett Packard Enterprise e Intel su un campione di 400 aziende. I risultati dell’indagine sono piuttosto preoccupanti: solo un quarto delle imprese intervistate afferma di aver ottenuto un effettivo vantaggio competitivo dall’adozione delle tecnologie digitali.
La ragione di questa percezione nei confronti della trasformazione digitale risiede della mancanza di strategia, oltre che nella raccolta e nell’analisi dei dati. Manca quindi una visione realistica e completa dell’impatto del digitale. Nonostante che la cosiddetta “data economy” abbia un valore, solo in Italia, di 46,9 miliardi di euro.
Si tratta di un dato a prima vista positivo, ma che in realtà è legato a una verità meno ottimistica: il tasso di crescita del digitale nelle imprese italiane è molto più lento rispetto alla media europea. Il motivo principale va ricercato nella mancanza cronica di strategie per la raccolta trasformazione e analisi dei dati. Mancano inoltre le figure specializzate in grado di gestire in maniera davvero utile le informazioni, unendo KPI specifiche di Business Unit con una visione di lungo termine che possa portare valore.
Come iniziare o accelerare la trasformazione digitale
La chiave per affrontare al meglio la trasformazione digitale è la tecnologia unita alla capacità delle persone di ragionare e agire in modo trasversale. La capacità quindi di spaziare nei diversi ambiti aziendali: Production Management, Tecnologia, Marketing, Finanza e Design. Ognuna di queste aree, infine, va sempre vista in ottica human-centric.
Come sappiamo la trasformazione digitale rappresenta l’opportunità di coinvolgere i potenziali clienti e di soddisfare le loro aspettative in modo totalmente nuovo. Un approccio rivoluzionario, che permette di costruire un’esperienza cliente perfetta, indipendentemente dal canale utilizzato.
Il primo passo è scegliere il partner giusto, che sappia ascoltare le esigenze dell’impresa e tradurle in azioni concrete catalizzate dalla potenza delle tecnologie.
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